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Progetto educativo

“Il bambino è fatto di cento. […] cento mondi da scoprire/cento mondi da inventare/cento mondi da sognare. […] Gli dicono di scoprire il mondo che già c’è/e di cento gliene rubano novantanove. […] Gli dicono insomma che il cento non c’è.
Il bambino dice: invece il cento c’è”

(Loris Malaguzzi)

PRINCIPI EDUCATIVI 

 

La storia del Nido dagli anni ’70 ad oggi ha visto sviluppare la propria identità in modo originale rispetto ai percorsi formativi di tipo scolastico, in quanto si è riusciti a coniugare la dimensione educativa con la funzione sociale del servizio.

 

La pedagogia del nido si è costruita nel corso di 50 anni affermando la centralità del bambina e del bambino nella propria globalità, il benessere del singolo, prendendo in carico l’unitarietà e l’originalità dei percorsi di crescita cognitivi, affettivi e relazionali di ognuno, oltre che della centralità del ruolo della famiglia, così come sancito anche nella CARTA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA (Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza -New York, 20 novembre 1989-, ratificata dallo Stato Italiano con L. 176 del 27 maggio 1991)

 

Fulcro, pertanto, della progettazione educativa che si propone all’ Agrinido “Forocassio” sono il bambino e la bambina e i loro diritti (diritto all’accoglienza, diritto alla cura, diritto al supporto nella costruzione della dimensione sociale e cognitiva, diritto ad un’integrazione rispettosa delle differenze), posti al centro dell’azione educativa come soggetti attivi e portatori essi stessi di una cultura propria autentica e originale , agita nel ‘qui ed ora’ e che, in quanto tale,  necessita di tempi e “luoghi” per l’accoglienza, l’ascolto e l’interazione.

 

Questa ottica permette di cogliere anche gli aspetti affettivi e relazionali delle pratiche di cura dei piccoli, dando un’impronta formativa a tutto il contesto di vita proposto dalla struttura.

 

La ricerca scientifica relativa allo sviluppo cognitivo e all’apprendimento, afferma che nei primi anni di vita i bambini strutturano modi e forme di conoscenza, apprendono ad interagire con il mondo fisico e sociale all’interno di un processo di elaborazione attiva: questi sono anni fondamentali per sperimentare ed “imparare ad imparare” e gli indirizzi pedagogici proposti per l’Agrinido “Forocassio” riconoscono e valorizzano il bambino competente co-costruttore della propria esperienza e portatore della propria originalità.

 

La quotidianità dei servizi per l’infanzia ha mostrato che è possibile coniugare proficuamente la ricchezza dell’esperienza di socializzazione con la tutela dello sviluppo dell’identità di sé del bambino e della bambina piccoli, individuando anche  gli elementi che contribuiscono a far sì che l’esperienza di socializzazione tra bambini assuma valenze pienamente positive.

 

Per tutti questi motivi il progetto educativo dell’Agrinido “Forocassio”, ossia l’agire intenzionale e consapevole, dovrà includere una pluralità di dimensioni organizzative, relazionali, culturali, e curricolari poichè tutte concorrono a definire la qualità dell’esperienza educativa, tra cui citiamo:

1 – La qualità della relazione tra educatori e bambini: intesa come capacità professionale degli educatori di attuare una molteplicità di stili di rapporto in funzione del contesto di attività in cui operano, dell’età dei bambini/e e delle loro differenze individuali, oltre che dei contesti di appartenenza da cui provengono, frutto di aggiornamenti qualificanti e formazione continua;

2 – La qualità dell’esperienza di socializzazione tra bambini: dipende dalla composizione ed estensione del gruppo di bambini, ma anche dalle occasioni e dai contesti di attività in cui si attuano gli scambi, dalla disposizione e qualità degli arredi e dei materiali di gioco, oltre che dall’atteggiamento degli adulti nel facilitare la comunicazione tra bambini, a maggior ragione in funzione di età evolutive e cognitive differenti, in relazione alla condivisione di medesimi spazi; 

3 – La strutturazione dello spazio e la disposizione degli arredi: elemento fondamentale del progetto educativo del Servizio; attraverso la cura degli ambienti, infatti, si trasmette un messaggio di serenità e di accoglienza ai bambini/e e ai genitori; attraverso la personalizzazione dei medesimi ambienti si accoglie l’individualità e originalità dei bambini e delle bambine e se ne rinforza l’identità, nel rispetto delle diversità di cui sono portatori a vario titolo (differenti abilità, diversità culturali, religiose, evolutive). Attraverso la differenziazione e finalizzazione degli spazi si orienta l’attività e si favorisce la comunicazione e lo scambio sociale e cognitivo; 

4 – L’organizzazione della giornata educativa con tutte le sue implicazioni, in termini di organizzazione del lavoro di tutti gli operatori e della progettazione alternata e integrata delle attività di cura e di quelle di apprendimento, incide sulla qualità delle esperienze sociali, cognitive e relazionali che vengono offerte ai bambini e alle bambine, ancorché se portatori di abilità differenti; 

5 – La capacità e la professionalità degli educatori di attuare delle relazioni significative con i bambini e con i genitori, di pianificare l’ambiente e le proposte di attività, di organizzare gli spazi interni ed esterni al servizio, di intervenire consapevolmente nelle attività dei bambini, di documentare e valutare la propria pratica professionale, frutto di impegno individuale e di confronto collegiale all’interno del servizio sostenuta da figure tecniche di supporto professionale (coordinatore pedagogico), ma anche esterne al sevizio (es. raccordo con Asl, con i Servizi Territoriali) anche tramite iniziative di formazione permanente congiunte. 

 

 

Il progetto educativo dell’Agrinido “Forocassio” si intreccia altresì al territorio in cui è sito, per cui occorre incentivare il radicamento  nella comunità locale, (v. capitolo  Rapporti e collegamenti funzionali del Servizio con le strutture sociali, sanitarie e formative) svolgendo l’attività educativa in sintonia con il contesto di vita in famiglia, producendo una progettualità che vede i processi formativi strettamente legati a quelli comunicativi ed utilizza gli scambi sociali come strumenti di crescita.

 

In questo modo si sottolinea un’altra centrale funzione e prerogativa che svolgerà l’Agrinido “Forocassio”: quella di supporto alle famiglie e, più in generale, agli adulti che si prendono cura del bambino/a.

 

Tutto ciò, si concretizza in attività specifiche realizzando spazi e tempi dedicati all’ascolto e alla comunicazione, al dialogo con madri, padri , nonni e con la partecipazione dei genitori alle iniziative anche cogestite. Gli educatori saranno i punti di riferimento per le attività proposte ai genitori, insieme a figure con professionalità specifiche a seconda dei temi di maggior pregnanza che saranno portati o rilevati come esigenze per le famiglie frequentanti (es. pedagogista, pediatra). Si prevede, a tal proposito un ciclo di almeno 4 incontri tematici nel corso di ogni anno educativo di riferimento:

 

1.      Sostegno alla genitorialità, suddiviso in:

 

– Coniugare tempi di cura e tempi di lavoro;

 

– La gestione delle regole e i no che aiutano a crescere;

 

– Integrare i diversi stili educativi degli adulti che si prendono cura del bambino/a (a cura della coordinatrice pedagogica )

 

2.      L’alimentazione del bambino in età evolutiva.

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